Ferrero: “Ho ricevuto offerte non soddisfacenti per Damsgaard”
Il presidente della Sampdoria ha rilasciato altre dichiarazioni inerenti al mercato. Il patron ha rifiutato offerte per il danese.
Il Presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è tornato a parlare del calciomercato. Nella giornata di ieri il patron blucerchiato ha commentato l’affare Andrea Petagna ed ha raccontato come ci fosse l’accordo con il calciatore, ma il Napoli non ha voluto cederlo. Il ripensamento dei partenopei, dipeso dalla volontà del tecnico Luciano Spalletti, ha portato i liguri ad acquistare Francesco Caputo. L’ormai ex attaccante del Sassuolo che ha segnato diversi gol nelle ultime stagioni di Serie A. Quest’oggi, in occasione dell’accordo con il Comune per costruire la cittadella dello Sport a Bogliasco è intervenuto ai microfoni di Primocanale. Ha detto la sua sulla questione relativa alle cessioni dei big della rosa di Roberto D’Aversa.
Ecco le parole del patron della Sampdoria: “Ho voluto dimostrare che posso andare avanti lo stesso anche senza cessioni. Stavolta per Damsgaard mi hanno offerto 20 milioni di euro, che non erano pochi soldi ma non li considero abbastanza per il suo valore. Se farà un altro campionato di alto livello nella Samp probabilmente me ne offriranno 50. Non vendo, non vendo se non sono soddisfatto delle offerte ricevute. E sono qui per continuare a fare bene con il club. Sono consapevole di non avere un bel rapporto con i tifosi, so anche di essere costantemente giudicato dai giornalisti, ma l’inaugurazione della cittadella dello sport a Bogliasco è l’ennesima conferma che io voglio accrescere il valore della Sampdoria”.
Il Presidente ci ha tenuto a sottolineare il fatto che abbia respinto alle avances ricevute per Damsgaard, il danese è uno degli elementi più talentuosi della compagine genovese. Nel frattempo la società ligure sta lavorando anche su altri fronti ed ha trovato un accordo con il Comune per costruire la cittadella dello sport. Ferrero, nonostante un mercato non esaltante, vorrebbe ricostruire i propri rapporti con l’ambiente doriano.
di Stefano Cori