Empoli – Corsi: “Dobbiamo gestire i momenti difficili. Felice per Sarri”

Il presidente del club toscano è stato intervistato ad una radio locale. Il patron azzurro ha commentato la parte inziale di stagione

Empoli – Corsi: “Dobbiamo gestire i momenti difficili. Felice per Sarri”

empoli Corsi

Nella giornata di ieri il Presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, ha rilasciato un’intervista a Radio Toscana. Il patron degli azzurri ha parlato del lavoro di Andreazzoli, della situazione in cui versano le compagini toscane e non ha fatto mancare un pensiero per Maurizio Sarri.

Il lavoro di Andreazzoli

“La sfida col Venezia io e Pietro Accardi ce la aspettavamo. Sapevamo le difficoltà che poteva recarci la squadra di Zanetti dal punto di vista tattico. Poi con la Sampdoria abbiamo fatto mezz’ora veramente alla grande, ma abbiamo preso gol. Questo ci ha distrutto emotivamente e non siamo stati in grado di restare in partita. Andreazzoli ed il suo staff sono stati molto bravi nel preparare la gara di Cagliari e quella col Bologna, che ci hanno permesso di mettere in cascina punti importanti. Il nostro percorso prevede che quest’anno si possano perdere pure 15 o 20 partite, ma tanto dipenderà da come verranno gestiti i momenti negativi, li servirà fare il salto di qualità.”

Le squadre toscane

Il Presidente alla domanda sulle squadre toscane, indicate come possibili sorprese di questo avvio di stagione, ha risposto così: “Sono due realtà molto diverse e con obiettivi altrettanto diversi. Entrambe sono partite bene e possono fare ottime cose in questa stagione. La Fiorentina sta andando alla grande ma per me questa non è una sorpresa. Conosco Italiano, è un allenatore che ha il fuoco dentro, per questo mi piace molto. In più in poco tempo ha trasmesso le sue idee alla squadra. Mi sarebbe piaciuto prenderlo qualche anno fa, stavo pensando ad uno tra lui e Dionisi, poi è arrivato il secondo”.

Il pensiero su Sarri

“Mi ha fatto piacere vedere Sarri vincere il derby, quando siamo alla televisione e vediamo questi allenatori così importanti che sono stati da noi in passato è come se una parte di noi fosse lì in campo con loro”.