Napoli – Spalletti: “Le partite hanno vita lunga. Loro tengono all’Europa”
Il Mister dei Partenopei è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara europea con lo Spartak Mosca
A poco più di 24 ore dal match di Europa League in cui il Napoli affronterà lo Spartak Mosca, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni dell’allenatore del club azzurro:
“Bisogna aggiungere qualcosa alle ultime partite. Le cinque sostituzioni hanno allungato la vita alle partite, per esseri sicuri bisogna andare in vantaggio di tre reti, prima ne bastavano due. Per le possibilità di attaccare la linea del Cagliari, c’erano state situazioni che andavano sfruttate, è una riflessione che è stata posta alla squadra. I tecnici giovani avvicinano il calcio più allo stile europeo, si pressa alti, si riconquista nella metà campo avversario, costruendo dal basso, ci sono principi che danno beneficio per segnare di più. La cosa importante è fare la differenza negli ultimi minuti con calciatori che strappano.”
“Lozano è un ragazzo splendido, ma come lui lo sono molti componenti della rosa. Ha un po’ ritardato la condizione per l’incidente, ora però lo vedo molto più felice è un po’ come Osimhen, lo vedo nell’ambiente giusto per lui. Gli infortunati stanno meglio, abbiamo fatto degli allenamenti personalizzati perché Sinatti è un preparatore attento ai dettagli. Qui si riesce a far bene anche quella parte più nascosta, da solo. Sono tutti pronti, dispiace aver lasciato fuori Ghoulam perché andava lasciato fuori uno dalla lista.”
L’avversario
” Lo Spartak ha perso la prima gara in casa col Legia, ma come diceva Insigne hanno perso immeritatamente per qualità di gioco, hanno sbagliato tanti gol. Se vi capita di vedere come ha segnato il Legia al 93′, uno sgrana gli occhi e non ci crede. Per loro è questa la gara per rimanere dentro, se perdono sono fuori. In Russia tengono molto ad andare bene in Europa, se affrontano un’italiana sono ancor più motivati. A lottare sono abituati, sono fatti così, la mettono anche sul piano del sacrificio e della lotta, ci sono allenatori che vengono da fuori ma nessuno gli può insegnare quello”.