News Verona | “Non pensavo dicesse addio. Il sostituto? Uomo fidato”
Il Verona sta andando incontro a una vera rivoluzione in questi giorni, che ha apportato già delle notevoli modifiche.
[tps_title]”Non me lo aspettavo!”[/tps_title]
Antonio Di Gennaro, colonna dell’Hellas Verona dal 1981 al 1988, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di hellas1903.it sul momento attuale degli scaligeri. Ecco le sue dichiarazioni:
Sull’addio di D’Amico: “Parliamo di una persona che ha fatto un grandissimo lavoro in questi anni, specie nel cercare e trovare giocatori molto interessanti grazie ai quali il Verona ha fatto ottime plusvalenze. Non pensavo D’Amico dicesse addio, ma è anche vero che al momento l’Atalanta è un gradino sopra il Verona e cercherà inoltre di rilanciarsi“.
Come sostituto si parla di Marroccu: “Lo conosco per quello che ha fatto in questi anni al Cagliari e so che è un uomo fidato di Cellino. Al di là del singolo nome, deve crearsi la giusta alchimia tra un ds e l’allenatore, proprio come è successo in questi anni tra D’Amico e Juric e poi con Tudor. Dal canto suo il club deve mettere a disposizione il budget e fare calcio nel modo giusto“.
Su Cioffi: “Con l’Udinese ha proposto un buon gioco sia in casa che in trasferta. Molto simile all’Hellas a livello di mentalità. Chiaro che poi dipenderà anche dai giocatori che avrà a disposizione e dal modulo che adotterà“.
Se potrebbe essere un azzardo questa scelta: “Nel calcio possono bastare anche sei mesi. L’importante è avere personalità e motivazione, sono queste cose a fare la differenza“.
Se cambiare così tanto potrebbe essere rischioso: “Anche gli anni scorsi il Verona ha fatto molte cessioni, penso a Rrahmani, Kumbulla e Amrabat. Quest’anno sono esplosi Caprari, Ilic e Tameze. Senza dimenticare Barak. Si tratta di dinamiche che non riguardano solo il Verona e dipendono anche dalle ambizioni della società: se l’obiettivo è arrivare tra le prime dieci allora è un discorso, se invece un club punta all’Europa l’asticella chiaramente si alza, includendo l’aspetto economico e degli ingaggi dei singoli giocatori. In quest’ultimo caso il discorso cambia“.
In caso di cambiamenti: “Il Verona ha sempre saputo sostituire al meglio i giocatori andati via. L’importante è che la società conservi la mentalità che ha avuto in questi anni, che ha permesso all’Hellas di dire sempre la sua in campionato“.