[tps_title]”Sono nel posto ideale”[/tps_title]
Tra i gioielli del Verona c’è -senza dubbio- Giovanni Simeone. L’attaccante ha rilasciato un’intervista al portale argentino Olé, dove ha dichiarato: “È molto difficile fare gol in Italia. Nel 2016, mio padre mi disse: ‘Vedrai la differenza, quando fai un gol in Italia è il doppio che altrove’. Quanto potrebbe essere difficile? Sono arrivato ed era tutto catenaccio. Poi mi sono evoluto e ho iniziato ad adattarmi e migliorare come giocatore. Ma è molto difficile, perché tutte le squadre sono molto competitive e separate da pochi punti”.
Sul Verona: “L’alchimia nel gruppo fa emergere il potenziale di ogni giocatore. Si parla tanto dell’Hellas Verona e del fatto che Barak, Caprari ed io abbiamo segnato 25 gol. Sono tanti. E questo è merito del gruppo. Parla di una connessione, c’è un obiettivo, abbiamo una personalità e un’identità. È difficile trovare squadre nel calcio che possano sostenere un’identità. Sento di essere sulla strada giusta e nel posto perfetto per continuare a migliorare. Ho la sensazione che in tutti questi anni abbia sempre cercato modi per migliorarmi e mantenere questo livello. E ora mi rendo conto che mi sto avvicinando a ciò che voglio: poter continuare a competere e segnare un gran numero di gol, per poter essere in una situazione in cui possono nominarmi nelle grandi squadre e con l’opportunità di crescere”.
Sulla pratica della meditazione: “Può sembrare una cosa abbastanza facile da fare, ma mi ha aiutato molto a connettermi con i miei sentimenti. Sono più sensibile e capisco di più cosa mi sta succedendo. E rilevo più velocemente quando sto andando alla deriva fuori dal sentiero e quando non lo sono. Mi aiuta soprattutto in campo, abbiamo battiti cardiaci alti, l’ossigeno non entra nel cervello e non puoi pensare. Puoi sbagliare un gol e lasciare il gioco. Ma se vai, torna. Sono tornato. E la meditazione mi ha aiutato molto a trovare quella strada”.
Sugli aspetti da migliorare: “Lavoro per trovare la possibilità di giocare meglio spalle alla porta. Quando hai qualcosa di buono, devi migliorarlo. Non nascondere i difetti, ma migliorare e valorizzare i pregi. So che attacco bene la profondità e continuerò a migliorare quell’aspetto. Se si cerca sempre un difetto, è molto difficile essere perfetti. Ci sono pochi giocatori che sono perfetti. Quindi migliora ciò che sai come fare. Perché se sei bravo, significa che puoi fare di meglio. Troverò un modo per continuare ad attaccare la profondità e continuare a migliorare i miei movimenti senza palla”.
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