Serie A – Tomori: “Nessuno credeva in noi per lo Scudetto, felice al Milan”
Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha analizzato la stagione appena conclusa, parlando anche del futuro in rossonero.
Fikayo Tomori, difensore del Milan, ha rilasciato delle dichiarazioni al Sun, parlando della sua avventura in rossonero. Ecco le sue parole sulla vittoria dello Scudetto: “Molte persone credevano che non ce l’avremmo fatta, ma alla fine abbiamo vinto lo Scudetto. Per noi è stata una sensazione dolce dimostrare a tutti che si sbagliavano. È stato tutto pazzesco, non ho mai visto prima d’ora festeggiamenti del genere, con così tante persone. Cinque chilometri di tifosi circa, ci sono volute però ore per farli. Non saprei descrivere, davvero… Pazzesco”.
Sulla difesa in Italia: “Ho visto Baresi dopo l’ultima partita, ed è stato bello. Si vedono diverse leggende in giro. Il loro modo di difendere in Italia non direi che è personale, ma è: ‘Devo assicurarmi che quello che sto facendo sia corretto e che nessuno mi superi’. Hanno questo orgoglio. Ci sono piccole cose che Pioli mi dice: ‘Assicurati di bloccare una corsa o di non permettere che questo accada o che ci sia un contatto nell’area di rigore’. Guardando Bonucci e Chiellini… loro sono molto pratici, si capiscono le cose. Gli arbitri fischiano molto di più, quindi non si può entrare o, se lo si fa, si deve affrontare correttamente. Bisogna stare in piedi e nelle posizioni giuste per poter riconquistare la palla e non fare falli”.
Sul futuro: “A Milano mi sto divertendo e sono davvero felice, da quando sono arrivato sono stati tutti disponibili nell’aiutare ad ambientarmi. Voglio continuare a crescere, speriamo di poter costruire su quanto abbiamo fatto per vincere sempre di più. Volevo imparare in fretta l’italiano, ora parlo solo quello. Non è ancora perfetto, però così è più facile stare in uno spogliatoio. Mi ha aiutato, spiegandomi il modo in cui vuole che difendiamo individualmente e di squadra. Ho imparato molto: in questo campionato gli arbitri fischiano molto di più e se vai in contrasto, devi vincere il pallone. Devi affrontare adeguatamente gli avversari se sei aggressivo, resta in piedi e assicurati di essere nel giusto posizionamento. Parlo ogni giorno con Maldini, lui ci spiega le cose come collettivo. Quando è arrivata la chiamata del Milan, ero pronto a vivere qualcosa di diverso e non vedevo l’ora di partire”.