News – Il 9 settembre si discuterà del nuovo FFP
Le possibili variazioni rispetto al regime attuale
Tra il 9 e il 10 settembre a Nyon si discuterà del nuovo Fair Play Finanziario. Secondo le anticipazioni diffuse dal Times, i club potranno spendere al massimo il 65-70% dei ricavi per stipendi, agenti e calciomercato. Inoltre, norme su misura, con alcune agevolazioni, per chi ha detto no alla Superlega. Verranno dunque anche “incoraggiate” le sponsorizzazioni fatte in casa, senza ricorrere a terzi per incoraggiare la sostenibilità interna.
Ai trasgressori si applicherà una sanzione definita luxury tax che sarà automatica e finirà in un fondo da redistribuire ai club virtuosi.
Un nuovo sistema che, secondo il quotidiano, non farà altro che acuire lo squilibrio di forze che già oggi avvantaggia la Premier e i club controllati da stati sovrani, con il PSG e il City. Il nuovo FPF, di fatto, “potrebbe legittimare la produzione di ricavi creativi, anziché combatterli (come almeno dichiarava di fare il vecchio Fpf) abbattendo l’ultimo velo di ipocrisia e legalizzando gli aumenti di capitale travestiti da sponsorizzazioni”.
La UEFA si difende
Ceferin quindi invece che favorire l’equilibrio sembra voglia creare ancor più divario. Ma non è di questo avviso il funzionario Traverso, che spiega come il covid abbia di fatto cambiato gli scenari e definisce il vecchio FFP obsoleto e non sostenibile.
«Il Covid 19 ha generato una crisi dei ricavi e ha avuto un grande impatto sulla liquidità dei club. Questa è una crisi molto diversa da qualsiasi cosa abbiamo dovuto affrontare prima. In una situazione del genere ovviamente i club stanno lottando; hanno difficoltà a rispettare i loro obblighi», ha spiegato Traverso.