Serie A – Amantino Mancini: “Mi sono trovato benissimo con Spalletti”
Amantino Mancini, ex calciatore, ha detto la sua su alcuni allenatori avuti in carriera, con un cenno alla sua nuova esperienza da mister.
Amantino Mancini, ex calciatore di Roma e Inter, ha rilasciato delle dichiarazioni a 1 Station Radio, parlando delle sue esperienze con alcuni allenatori avuti in carriera. Ecco le sue parole su Mourinho: “Sono stato fortunato ad aver avuto questi allenatori. Con Mourinho all’inizio giocavo, poi ha cambiato modo di giocare nella seconda stagione e mi ha tolto senza spiegazioni. Le cose non sono andate come volevo io nel mio passaggio dalla Roma all’Inter, ma nel calcio capita. Con lui ho rapporti eccezionali, è un grande, di calcio ne sa tanto e lo ammiro.”
Su Spalletti: “Con lui mi sono divertito di più e mi ha insegnato tanto. Luciano ha un carattere particolare, ma è una persona per bene. Lui ti insegna il calcio. Nel quotidiano ti fa capire tante cose, mi sono trovato benissimo. Sono due allenatori che porterò con me in due maniere diverse: Mourinho per la gestione, Spalletti per la preparazione che ti dava durante la settimana. Con Luciano sapevi sempre cosa fare in campo, ti preparava alla perfezione. La Roma di Spalletti, per due o tre anni, è stata quella che ha fatto più divertire, giocava a memoria. Negli anni di Spalletti alla Roma ha avuto solo Totti come campione. Forse gli mancano calciatori di questo livello, i famosi top player. Al Napoli manca un po’ di classe, mancano i top player per vincere. Ma per come gioca lui e per come prepara le squadre, col Napoli sta facendo una stagione bellissima e può vincere lo Scudetto.”
Sulla nuova avventura da allenatore: “Tre anni fa ho deciso di diventare allenatore, sono tornato a Roma per fare il corso a Coverciano. Per ora sono fermo però. Era più facile fare il calciatore, fare l’allenatore è complesso. Devi essere occupato con la squadra, lo staff ecc… Se da calciatore avevo meno responsabilità? Il calciatore ha le sue responsabilità ovviamente, però quando giocavo ero meno preoccupato da tanti aspetti.”