Serie A, Carotti: “Servirà il Milan visto al ritorno contro il Napoli”
In attesa dell’impegno europeo del Milan, ha parlato Gabriello Carotti: secondo l’ex rossonero la squadra dovrebbe ripetere il match di Napoli
Il Milan si appresta ad avvicinarsi sempre più all’impegno di Champions League. L’avversario non sarà proprio di quelli qualsiasi, bensì i rivali di sempre dell’Inter. In occasione del match, su milannews.it, ha parlato Gabriello Carotti, ex calciatore dei rossoneri dal 1983 al 1986 che di derby ne ha vissuti. Su questo argomento ha detto: “I derby di Milano sono le partite più sentire che abbia mai giocato in carriera. La tensione si percepiva palpabile in città. Mi ricordo come si cercava di stemperarla nello spogliatoio, con i miei amici Paolo Rossi e Beppe Baresi. Non è mai stata però una semifinale di Coppa”.
Milan formato Napoli
Secondo Carotti, la pressione della partita sarà molto superiore a quella di un normale derby di Serie A tra Milan e Inter. In particolare l’ex rossonero ha detto: “Sì, la squadra di Pioli è chiamata a uno sforzo maggiore rispetto ai nostri. Il tecnico rossonero dovrà lavorare molto sulla psicologia. Fate la somma di queste tre componenti: San Siro pieno, più Champions League, più Derby di Milano. Sulle previsioni della partita, l’ex giocatore del Milan ha detto: “Vediamo se ci sarà Leao o meno e, se ci sarà, come starà. Secondo me i rossoneri devono giocare più o meno come contro il Napoli al ritorno. Poi chiaramente ogni partita è diversa e anche l’Inter ha un gioco differente. Devi pensare a controllare le loro punte e l’inserimento da dietro dei vari Barella e Calhanoglu”.
Milan competitivo per lo Scudetto
Nell’intervista, c’è stato spazio anche per parlare del Milan che verrà. Per Carotti, attualmente la rosa a disposizione di Pioli è competitiva: “So che cosa vuol dire avere la pressione di ripetersi ogni anno. Quest’anno il Napoli ha fatto un campionato ineguagliabile e hanno vinto loro. I rossoneri ci riproveranno sicuramente l’anno prossimo. Per me il Milan è forte così com’è. Bisogna intervenire soltanto se qualcuno andrà via. E sostituire i calciatori non è mai semplice”.