Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport. Sul colloquio avuto con Mertens: “Uno che viene da fuori come Dries, e che vive a Posillipo, dove tu respiri la storia da ogni pietra, dove guardi Capri e il Vesuvio dalla sua terrazza, ma dove vuole andare? A me fanno ridere. Ha pure chiamato il figlio Ciro. Più di così… Poi ora gliel’ho detto: ‘Ciro, che dobbiamo fa’? Vuoi stare a Napoli?’ La palla in mano ce l’ha lui, ora se la deve gestire. Gli ho chiesto quando avrebbe voluto rivedermi, per riparlarne. Lui mi ha detto, con il sorriso che lo contraddistingue: “Presidè, ce verimm”“.
Sul discorso fatto alla squadra: “Ho voluto fare un discorso distensivo e di massima fiducia allo staff tecnico e medico. Ho detto: ‘Signori, questi giorni dobbiamo correre’. Perché io vedo che le squadre che affrontiamo sembrano più preparate di noi. Questo non lo posso più accettare. Se il Milan spende 96 milioni di stipendi, noi ne spendiamo 136. Vogliono il ritiro? Ok. Poi rifletti e dici che il ritiro appartiene a un mondo arcaico. Che vuol dire ritiro? Incontriamoci, magari di fronte a un bel piatto e a un bicchiere di buon vino ci chiariamo. Ed è quello che abbiamo fatto ieri sera. Io mi sono seduto con i calciatori e ci siamo scambiati opinioni. Domani faremo la stessa cosa”.
Un confronto che potrebbe essere risolutivo: “Da questa chiacchierata cordiale e rispettosa credo sia venuta fuori una mano tesa da parte di tutti: servono 4 punti in quattro giornate, anche se sarebbe meglio vincerle tutte. Ma a inizio anno avevamo puntato il ritorno in Champions, nessuno ha parlato di Coppa Italia, Europa League o scudetto. Siamo fuori di 220 milioni di euro e abbiamo un monte ingaggi molto alto. Spalletti ha tre anni di contratto, non ho mai pensato a sostituirlo“.
Il presidente ha proseguito: “Ho scelto di venire a Castel Volturno dopo otto mesi di silenzio, ma con Spalletti ci sentivamo ogni giorno. Ieri ho voluto fare un’ora di conversazione e verifica con lui, lo staff tecnico e quello medico. Finiti i ritiri estivi eravamo la Ferrari più veloce del mondo, poi non è possibile avere tutte queste sconfitte al Maradona. Uno può pensare che Diego si sia arrabbiato per aver scomodato il suo nome“.
Infine su Insigne: “Mi dispiace che Insigne vada via. Ieri sera ci siamo sorrisi e l’ho trattato come un padre. Lui resterà sempre nella storia del Napoli. Il Sassuolo è una bottega cara, il Napoli deve ricominciare a trovare gioielli, come abbiamo fatto con Benitez che non smetterò mai di ringraziare. Koulibaly capitano? Koulibaly è Koulibaly. Kvaratskhelia vedremo come chiamarlo, potremmo chiamarlo Zizì, non è male. L’anno prossimo complicato, c’è anche la guerra e non sappiamo cosa accadrà. Sono preoccupato per tutte le partite volute da Uefa e Fifa, non pensano ai tifosi“.
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