In occasione dell’evento Festival dello Sport, Cesc Fabregas è ritornato sulla scelta che lo ha portato alla guida tecnica del Como, club neopromosso in Serie A, ma di cui l’allenatore è al timone dallo scorso anno. Ecco le sue parole: “Il progetto mi è piaciuto tanto, volevo un progetto a lungo termine. Ho potuto finire la carriera in campo e iniziare quella di allenatore. Era tutto quel che potevo sognare. Sono molto esigente ma entro i limiti. Quel che dico però l’ho vissuto da giocatore e so come si sente il giocatore e questo può essere un vantaggio. La proprietà del Como non mi ha chiesto niente: vogliamo crescere, vogliamo gente per cui il Como sia la loro vita, tutti devono dare la vita per il Como. Noi sappiamo la strada, se perdiamo quattro/cinque gare sappiamo ugualmente la strada. Siamo una società con stabilità e senza paura, stiamo crescendo globalmente. Due anni fa c’era pochissimo, siamo cresciuti velocemente: quest’anno la salvezza sarà la cosa più importante per poi crescere sempre di più, con calma. E in futuro? Me lo tengo per me, ma vedo tutto molto chiaro. Non si può crescere troppo velocemente, serve pazienza. Fare veloce e senza senso non va bene. Como in Europa tra qualche anno? E’ un sogno, certo. Con una crescita regolare un giorno speriamo di arrivarci”.
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