Intervistato da Radio Tv Serie A, Piero Ausilio, ds dell’Inter, è tornato sul caso Lukaku a tre giorni appena dalla sfida vinta contro la Roma: “Lukaku la più grande delusione della carriera? Lukaku è stato parte del passato – ha detto -. Abbiamo vinto insieme uno scudetto meraviglioso, è stato una plusvalenza meravigliosa e anche un paio di finali perse. Come è andata la telefonata con lui? Preferisco non parlarne ma dico solo che ci deve essere sempre educazione e rispetto. E sono mancate educazione e rispetto”.
E ancora: “Sai quante trattative non vanno in porto? Ma se c’è rispetto non c’è problema. Quando invece ci si nasconde e ci si nega al telefono, allora lì pensi che sia il momento di voltare pagina. E’ chiusa dall’8 luglio, ricordo perfettamente la data. La telefonata con lui è stata breve e decisa dopo vari tentativi di chiamarlo nei giorni prima”. “Subito dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, presi Dzeko subito a zero e avevo scelto Thuram. Faceva l’esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale. Ma lui era il mio prescelto e tutto stava andando bene con Mino Raiola, avevamo definito tutto. E invece si fece male al ginocchio la sera dell’accordo e abbiamo dovuto cambiare obiettivo. Ma gli incontri col papà sono rimasti e Lillian mi ricorda sempre che fui io il primo a vederlo punta centrale. Non lo dimenticarono e il vantaggio ce lo siamo preso”.
Ausilio ha parlato anche di Inzaghi: “E’ umile, geniale e pigro – ha raccontato -. Sì, è molto pigro. Ha delle convinzioni, non lo sposti neanche con le cannonate. Inzaghi è geniale, veramente geniale. Fa calcio di qualità e fa star bene tutti, la squadra sta bene con lui. Inzaghi non è mai stato vicino all’esonero. Mai. Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Credo che Marotta, in carriera, non abbia mai esonerato un allenatore a stagione in corso. Sapevamo che, pungolando la squadra, si poteva venirne fuori. E abbiamo fatto 2 mesi finali pazzeschi, veramente pazzeschi”. Poi sul futuro della squadra: “Siamo vicinissimi al Mondiale per Club, vogliamo assolutamente qualificarci alla fase successiva della Champions. Il sogno? C’è sempre il sogno, il sogno è quello di arrivare alla seconda stella. Ce l’hanno anche altri, l’importante è lottare fino alla fine. Se poi ci saranno altri più bravi, stringeremo loro la mano”.
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