Serie A – Lazio, Cataldi il catalizzatore del centrocampo di Sarri
Voglia di rivalsa e lazialità pura nell’animo del numero 32 della squadra biancoceleste. Sempre più trascinatore del centrocampo di Sarri
Dimenticato in “solaio”, Maurizio Sarri forse non sapeva che tra i suoi aveva già tra le mani un potenziale enorme per il suo centrocampo: il suo nome è Danilo Cataldi, classe ’94 e laziale di nascita. Notti insonni e poca fame nei giorni che hanno preceduto il derby. Un nervosismo che ha scaricato appena ha sentito il fischio dell’arbitro, che non arrivava mai. 90 minuti (pardon, 100′), 58 palloni giocati, 32 passaggi e 13 recuperi: un muro a centrocampo.
Laziale con la L maiuscola
Il racconto del derby si riassume in alcune delle dichiarazioni rilasciate da Cataldi nel post partita: “Per me questa partita è tutto. I sogni sono realizzabili a volte. I sogni sono belli, è stato difficile per me, è stata una cosa bella. La città è diversa nei giorni che precedono il derby, il derby si respira nell’aria: sono i pro e i contro di vivere questa partita da tifoso. Un pre-partita così non l’ho mai vissuto, è stato molto stressante per me, sono sincero. Per me è stata una responsabilità grossa“. Sì, perché uno come lui era dall’età di 12 anni che sognava di scendere in campo e di fare la differenza, di condurre la sua Lazio alla vittoria nonostante le pesanti assenze di Immobile e Milinkovic-Savic (non due qualsiasi, parliamoci chiaro).
L’esame di maturità
Ma della crescita di Cataldi ce ne eravamo accorti già da un po’: una crescita silenziosa la sua ma costante. Ha fatto finalmente il salto di qualità e con il derby è arrivata la consacrazione di quel ragazzo di Ottavia che ha lottato tanto per arrivare ad essere quello che è oggi. Con pazienza e dedizione ha sopportato anche di essere stato messo da parte. Sul campo ha fatto vedere di che pasta è fatto, si è rimesso in gioco con e grazie a Sarri che ha saputo credere in lui, che lo ha rilanciato e lo ha fatto crescere davvero.