Serie A | Lazio, da Siviglia si riaccendono le sirene per Luis Alberto
Sembra una telenovela senza fine. Diverse le voci che si riaffacciano sulla partenza del numero 10 dalla Capitale già a gennaio. Come finirà?
Da diverse sessioni di mercato ormai non si parla d’altro: Luis Alberto resta o parte? Il rapporto con Maurizio Sarri non è mai stato dei migliori anche se ad un certo punto i due sembravano aver trovato il loro equilibrio. Il Siviglia torna a bussare a Formello in vista del prossimo mercato di gennaio. Si vocifera che il centrocampista spagnolo classe ’92 potrebbe fare le valigie lasciando definitivamente la maglia biancoceleste che lo ha consacrato. In attesa di un’offerta adeguata, quando calerà il sipario sulla Serie A per il 2022, le prossime settimane saranno cruciali per definire una volta per tutte il destino del campione.
Luis Alberto si, Luis Alberto no. Come finirà?
A riaprire il caso -che sembrava aver trovato la parola fine in estate- è stato Il Messaggero che svela il retroscena avvenuto proprio la sera prima del derby: il tecnico toscano Maurizio Sarri avrebbe infatti ribadito al presidente Lotito la richiesta di cessione di Luis Alberto nella prossima sessione invernale di calciomercato. Ma da quanto emergerebbe il patron biancoceleste non avrebbe concesso il nulla osta in assenza di un’offerta adeguata. Tuttavia l’eventuale cessione consentirebbe alla Lazio di superare l’indice di liquidità e di portare alla corte di Sarri uomini più funzionali al suo gioco, come un terzino sinistro e un vice Immobile.
Per il discorso terzini le voci più accreditate sono quelle del romano Emanuele Valeri della Cremonese o del classe 2000 Fabiano Parisi -attualmente terzino sinistro dell’Empoli- nomi che già erano stati accostati alla Lazio durante i mesi scorsi. Il sogno per il reparto offensivo sarebbe poi Rafa Silva del Benfica ma per ora sono solo rumors. Ci dobbiamo aspettare novità calde già nelle prossime settimane o dovremo attendere il mercato estivo per salutare definitivamente Luis Alberto? Una cosa è certa: la sosta Mondiali si fa sempre più complicata.