Marotta: “Inter? Dopo la sconfitta di Istanbul è migliorata l’autostima”

Primo relatore dell’evento ‘Leadership e Comunicazione nel mondo dello Sport’, Beppe Marotta, ad sport dell’Inter, interviene…

Marotta: “Inter? Dopo la sconfitta di Istanbul è migliorata l’autostima”

Marotta

Primo relatore dell’evento ‘Leadership e Comunicazione nel mondo dello Sport’, Beppe Marotta, ad sport dell’Inter, interviene dal palco dell’auditorium intitolato a Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli a Milano spiegando in primo luogo cosa vuol dire leadership per lui: “A 12 anni sono entrato nel Varese e lì ho fatto il mio primo atto di palestra aiutando il magazziniere, lavando le scarpe e facendo altri valori. Oggi, dopo 45 anni di esperienza, sono ad di una società e un CEO deve avere due diritti: scegliere il team con cui lavorare e i valori che contraddistinguono il club. Da qui nasce il concetto di leadership: porto qui le mie considerazioni figlie del mio vissuto, portando dei concetti miei. Leadership vuol dire responsabilità verso gli altri, in particolare della squadra, con un obiettivo ben preciso e chiaro. Questo concetto l’ho applicato con dei pilastri fondamentali: in primis, arrivare in un’azienda e valorizzare le risorse. Il che significa capire con chi hai a che fare quando entri in un’azienda e capire come valorizzare gli asset a tua disposizione. Questo processo di selezione e identificazione l’ho sempre applicato”.

Come gestisci lo stress e come aiuti la squadra a gestirlo?
“Lo stress è parte integrante, che si stia in campo o fuori. Ho notato che l’Inter, dopo la sconfitta di Istanbul, è migliorata molto in autostima. La squadra ora approccia la partita con la voglia di vincere, cosa che prima non aveva. Da certi avversari impari tanto: all’Inter e prima ancora alla Juventus ho avuto a che fare con tantissimi campioni che certe volte esprimevano delle lamentele per alcuni dettagli. Questo ci ha portato ad elaborare il fatto di non concedere alibi ai giocatori. Il che non vuol dire viziarli, ma rispettare gli obiettivi minimi per rendere al meglio. Se non paghi gli stipendi, e faccio un esempio abbastanza anacronistico, magari loro si sentono legittimati a non dare il meglio. Bisogna avere sempre grande equilibrio. Io mi sono specializzato nella gestione di una squadra a 360 gradi”.