Serie A, Mkhitaryan: “Samarzdic? La concorrenza all’Inter fa bene”
Mkhitaryan ha promosso l’arrivo di Samardzic all’Inter: il calciatore armeno ritiene positiva la grande concorrenza in una grande squadra
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Henrikh Mkhitaryan ha parlato di vari argomenti relativi alla sua squadra. In particolare, il calciatore armeno ha commentato gli innesti dell’Inter giunti sin qui dal calciomercato. Ecco cosa ha detto: “Siamo in un momento di trasformazione, abbiamo cambiato tanto, rimanendo noi stessi. Sono forse diverse le caratteristiche dei singoli, ma non la struttura e il modo in cui giochiamo. Lavoriamo per migliorarci tutti insieme, vecchi e nuovi”.
Mkhitaryan su Samardzic
Tra le varie domande non poteva mancare quella sull’arrivo di Lazar Samardzic dall’Udinese. Un colpo, quello dell’Inter, che va ad aumentare la concorrenza per lo stesso Mkhitaryan in reparto. Il giocatore ha commentato così il suo approdo: “L’anno scorso, giocandoci contro, abbiamo visto tutti un talento dal grande potenziale. E non ho mai pensato che la concorrenza sia un problema: più siamo, più possiamo aiutarci. Alla fine, lottiamo tutti per lo stesso obiettivo, vincere partite e vincere trofei”.
Thuram, Frattesi e gli obiettivi con l’Inter
Inoltre, Mkhitaryan ha risposto anche alle domande su altri due giocatori giunti recentemente in nerazzurro: Marcus Thuram e Davide Frattesi. Su di loro il calciatore ex Roma ha detto: “Thuram lo seguo da un po’, lo vedevo in Germania e mi piaceva il suo modo di muoversi. È veloce e tecnico, starà a noi servirlo in maniera differente: lui ad esempio ha grande progressione da sfruttare. Lo aiuteremo a migliorare, ma sicuramente anche lui migliorerà noi. Poi abbiamo perso un giocatore importantissimo come Brozovic, però è arrivato un ragazzo davvero fortissimo. Non dico che Frattesi diventerà fortissimo, dico che lo è già”. Infine sugli obbiettivi con l’Inter per questa stagione: “Mi impegno per stare in forma. Sono pronto a iniziare forte, a dare tutto per rimanere al top. Non ci sono segreti, anzi uno c’è e sono i miei compagni: da solo non si va da nessuna parte. Ma anche io ci metto del mio, col lavoro fisico, col recupero, con la testa. È un insieme di fattori. Il calcio, alla fine, è democratico: ti restituisce tutto ciò che gli dai”.