Serie A – Addio Zamparini: l’ultimo saluto all’ex presidente
L’ex presidente di Venezia e Palermo, Maurizio Zamparini, è scomparso all’età di ottant’anni in seguito ad un problema di salute
Lutto nel mondo nel calcio. Appena poche ore fa è arrivata la notizia della scomparsa di Maurizio Zamparini, noto nel mondo del calcio soprattutto per essere stato presidente del Venezia e del Palermo. Con entrambi i club ha toccato traguardi importanti in Serie A e non solo. Alla guida dei rosanero, infatti, l’ex imprenditore edile è riuscito persino a farsi valere in Europa. A costargli caro però, questa volta, è stato un problema al colon con il quale combatteva ormai da tempo.
Il ricordo del mister
Tra i tanti personaggi del mondo della sport che lo hanno voluto ricordarlo in un’occasione così particolare, è figurato anche l’allenatore Delio Rossi. Insieme, nella piazza siciliana tra le più calde del campionato, si sono tolti soddisfazioni importanti. Come la finale di Coppa Italia persa contro i nerazzurri campioni d’Italia. Questo il pensiero che il tecnico ha rilasciato ai microfoni di TMW:
Parla mister Rossi
“Il primo ricordo è quello di una persona che amava il calcio. Per quanto mi riguarda sono una persona che, pur potendomi permettere alcune licenze, ho sempre instaurato un rapporto professionale con le persone con le quali ho lavorato. Chi è presidente è anche il mio capo. Tuttavia, in diverse occasioni io e Zamparini abbiamo avuto modo di passare del tempo insieme. Diverse volte non siamo stati d’accordo su alcune questioni. Lui era una persona diretta che si arrabbiava. Anche se dopo un paio di giorni al massimo gli passava tutto. L’episodio che ricordo di più fu in trasferta. Avevamo perso tre per 3-1 e subimmo anche un goal su punizione. Io ero tornato a casa a Roma per poi rientrare a Palermo. Appena arrivato all’aeroporto il presidente mi chiamò per dirmi di andare urgentemente da lui ad Udine. Perciò sono partito da Palermo per andare a trovarlo. Una volta da lui, accese la tv per mostrarmi quello che secondo lui avevamo sbagliato. Per me non aveva nemmeno ragione. Insomma, mi fece andare fin lì solo per rimproverarmi. Qualche fissazione ce l’aveva anche lui. Ma aveva anche un debole per i calciatori di talento. Loro, piuttosto, potevano permettersi qualcosa in più”.