Jonathan Ikonè, centrocampista della Fiorentina, ha rilasciato delle dichiarazioni a Eurosport, parlando della sua avventura in viola. Ecco le sue parole: “Crediamo molto all’Europa. Tutti vogliono vincere, faremo di tutto per arrivarci. Daremo il massimo, la nostra mentalità è quella di non mollare fino alla fine. Quello che è certo è che mi aspetto di più da parte mia e che farò di tutto per riuscirci. Soprattutto, spero che raggiungeremo i nostri traguardi tutti insieme, con la mia squadra. La priorità va sempre al collettivo. Un obiettivo concreto? Ne ho uno, ma non te lo dico. A meno che non ci riesca a realizzarlo”.
Sull’ambientamento a Firenze: “Sono felice qui. Il mio adattamento sta continuando a Firenze, questa è la cosa più importante. Questo gruppo è come una famiglia. Abbiamo sempre la volontà di supportarci tra di noi, anche quando le cose non vanno al meglio. Ed è un aspetto che mi ha colpito. Se i primi mesi sono stati difficili? É normale. Sono sempre più complicati. La lingua, il contesto…Tutto cambia. Ne ero consapevole. Ma io sono uno che combatte e intendo lottare per superarli. Ero incazzato dopo alcune brutte prestazioni fatte all’inizio. Come tornare decisivo? Penso che dovrei tentare di più il tiro in porta. Spesso cerco di saltare l’ultimo giocatore prima di tirare, mentre a volte non è necessario. Penso che questo progresso ci sarà”.
Su Italiano: “È un allenatore destinato a fare grandi cose. Conosce molto bene il calcio e, grazie a lui, ne giochiamo uno molto moderno. Con lui giochiamo la palla. Il Mister potrà fare grandi cose nel calcio italiano, questo è certo. Se è stato lui a convincermi a firmare per la Fiorentina? Posso anche dire che è stato un fattore decisivo nel mio modo di pensare. La Fiorentina sta tornando in alto in questa stagione. Quando ho visto alcune partite, ho visto che era una squadra che giocava a palla. È un qualcosa che amo e che mi ha spinto a venire a Firenze. Adesso sono un giocatore versatile, anche se ho le mie preferenze. L’allenatore conosce il calcio e ha visto che potevo giocare anche in quella posizione. Questo non mi turba. Ho una posizione in cui mi sono evoluto per tutta la vita, ma mi adatto a quello che vuole il tecnico senza alcun problema. Quello che conta è essere in grado di aiutare la squadra”.
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