Igli Tare, dirigente della Lazio, ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Corriere dello Sport, rispondendo a Senad Lulic, ex centrocampista dei biancocelesti, che negli scorsi giorni aveva criticato il club capitolino. Ecco le parole dell’ex attaccante albanese: “Quella parola, tradito, mi ha ferito e non è giusta. Non lo è per i dieci anni che Senad ha trascorso nella Lazio, per la fiducia e i contratti rinnovati più volte, per il rapporto che ho sempre avuto con lui, di grande correttezza e chiarezza: ha un carattere particolare, simile al mio, è uno che le cose le dice in faccia, anche le meno piacevoli. Nell’intervista mancano pezzi fondamentali”.
Ancora sull’intervista del bosniaco: “Penultimo anno di Simone Inzaghi alla Lazio, il contratto di Lulic è scaduto. Lui ha già trasferito la famiglia in Svizzera, è li che vuole vivere. Prendiamo un caffè, lo informo che la società è pronta a offrirgli un altro anno. Simone ha uno splendido rapporto con lui, è il suo capitano, un riferimento costante. Purtroppo in quella stagione gioca pochissima, l’infortunio di cui parla è più serio del previsto, in pratica l’attività sportiva risulta ridottissima. Ci avviamo verso la conclusione del rapporto. Dopo la partita col Sassuolo, l’ultima di campionato, lo sento al telefono. Gli dico che mi è giunta una voce di una sua trattativa con un club svizzero, se non sbaglio lo Zurigo, e lui risponde che non c’è e non ha nulla. La società non sa ancora se Simone rimarrà o meno e la programmazione è condizionata proprio dalla permanenza dell’allenatore. Sono cose che gli comunico senza trascurare alcun particolare, massima chiarezza e onestà. Le porte della Lazio per lui sono soltanto semichiuse, preciso in quell’occasione, tutto dipende dalla guida. Il motivo per cui non posso sbilanciarmi, azzardando promesse, è soltanto questo: con Simone o con un altro?”.
Sull’addio dell’ex Young Boys: “Il 30 giugno, sempre al telefono, spiego a Senad che la società ha intenzione di avviare un percorso di ringiovanimento, la nostra è la squadra più vecchia della Serie A, e nel suo ruolo c’è l’intenzione di prendere uno più giovane di otto anni. Tuttavia gli anticipo che non appena riapriranno gli stadi la società organizzerà una cerimonia all’Olimpico per salutarlo degnamente davanti alla sua gente. Lui è nella storia della Lazio e lo sarà per sempre. Risponde ‘grazie, non voglio niente’. Insisto, ma non sente ragioni, reagisce di pancia”.
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