Serie A – Verona, Tudor è pronto: “Il Genoa avrà motivazioni forti”

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Verona-Genoa, l’allenatore gialloblu Igor Tudor ha presentato la partita

Serie A – Verona, Tudor è pronto: “Il Genoa avrà motivazioni forti”

Igor Tudor

In vista del match contro il Genoa, l’allenatore dell’Hellas Verona Tudor ha analizzato la partita: Noi abbiamo più punti di loro, avranno sicuramente motivazioni forti, per loro sarà una gara molto importante. Posso dire che la loro motivazione non può che stimolarci. I nostri tifosi saranno 12-13mila. Sono contento, penso sia importante: contro la Salernitana avevamo pagato le poche persone allo stadio, sono contento che stavolta ci sia tanta gente. Mi piace che vengano anche i tifosi avversari, danno un po’ di pepe e di energia da battaglia”.

Poi sul calcio di Blessin ha aggiunto:È un grande tema: non esiste il calcio europeo, il calcio italiano, il calcio tedesco… Il calcio moderno è fatto di ritmo e corsa. Guardiola gioca un calcio, ed Emery ne fa uno completamente diverso. Non esiste il calcio europeo, esiste quello di ogni allenatore. Lo stesso discorso vale per il calcio italiano. Ogni allenatore ha la sua idea di calcio: la mia è completamente diversa da quella di Andreazzoli, Dionisi e viceversa. Ognuno la vede a modo suo. Ed è giusto così. Nel calcio di oggi non si deve rinunciare a niente, la base sono il ritmo, l’intensità e il pressing. A quello devi aggiungere anche altre cose. Si parla solo di ritmo, anche Capello parlava del ritmo tedesco, ma che vuol dire? Nel calcio moderno non si deve rinunciare a niente. Non c’è ‘unità’, non esiste un calcio europeo. Forse solo il Barcellona aveva una sua identità particolare, ma parliamo di un solo club al mondo”.

Chiosa finale con una domanda sul futuro: allenerebbe mai una nazionale? Sì, perché no? È un lavoro diverso. Non credo sia solo gestione, bisogna anche allenare. Non condivido la posizione di chi dice che servono mesi per dare un’impronta alla squadra: un allenatore deve dare un’identità in poco tempo. A Conte bastano due settimane, lo si è visto con l’Italia”.